Siamo felici di annunciare che, in occasione del progetto DIALOGHI E ALTRI SGUARDI: IL TEMPO DELLA COMUNANZA, una nuova opera è stata presentata al pubblico.
A partire dalla primavera del 2024, l’opera The ballad of forgotten places degli artisti Botto&Bruno è entrata a far parte dell’Esposizione e Collezione permanente di Fondazione Garuzzo.
Il lavoro, grazie alla collaborazione tra Musei Reali di Torino e Città di Saluzzo, è stato concessa in prestito per un periodo di 5 anni alla Fondazione per entrare a far parte della collezione collocata al piano terreno della Castiglia di Saluzzo.
Botto&Bruno sono un duo artistico torinese che racconta la marginalità e la periferia come tema culturale su cui intervenire per sondarlo in tutti i suoi risvolti.
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The ballad of forgotten places, promosso dalla Fondazione Merz, è vincitore della terza edizione del concorso Italian Council (2018), ideato dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero italiano della Cultura-MiC, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.
L’installazione propone uno sguardo contemporaneo e nuove riflessioni sul tema della memoria e della cura delle tracce del tempo. Essa presenta una vera e propria natura migrante, riunendo in sé i segni del passato, anche recentissimo, e delle culture che l’hanno modellata e costruita.
Nella visione di Botto&Bruno «i luoghi marginali hanno bisogno di essere protetti e curati e soprattutto hanno bisogno che le persone si attivino a conservarne la memoria». Da questa riflessione, ispirandosi alle parole di Marc Augé per il quale «il nostro tempo non produce più rovine perché non ne ha il tempo», gli artisti hanno concepito una struttura che evoca una rovina contemporanea, le cui pareti esterne costituiscono i resti di un’architettura modernista e dell’utopia che rappresenta.
The ballad of forgotten places è concepita come una struttura praticabile di grandi dimensioni al cui interno, dalle pareti al pavimento, si dispiega l’immagine di un paesaggio suburbano denso di ossidazioni, macchie e reperti, trasformato in una sorta di dagherrotipo dall’azione del tempo. Al centro dello spazio, sopra un basamento, un libro d’artista di trecento pagine raccoglie una serie di fotografie scattate dagli artisti in venti anni di lavoro, modificate pittoricamente con la stessa tecnica delle immagini a parete, che testimoniano luoghi scomparsi, alterati e dimenticati.
L’opera si configura, inoltre, come una profonda riflessione sulla contemporaneità e sul ruolo dell’arte quale strumento, non solo di lettura o narrazione della società, ma anche indispensabile motore di trasformazione estetica del presente.
Tra il 2018 e il 2019 l’installazione di Botto&Bruno è stata esposta ad Atene, presso il National Museum of Contemporary Art (4 dicembre 2018 – 20 gennaio 2019) per poi spostarsi al Carpintarias de São Lázaro di Lisbona (11 aprile – 5 maggio 2019) e al Le109: Pôle De Cultures Contemporaines di Nizza (22 novembre – 1 dicembre 2019). L’opera è entrata a far parte delle collezioni dei Musei Reali di Torino all’inizio del 2020, allestita nella Sala degli Stucchi al primo piano della Galleria Sabauda.
L’opera è entrata a far parte delle collezioni dei Musei Reali di Torino all’inizio del 2020, allestita nella Sala degli Stucchi al primo piano della Galleria Sabauda.
Crediti: Botto&Bruno, The ballad of forgotten places, 2018. Photo credits: Musei Reali di Torino.