Viaggiando lungo una delle più antiche rotte – quella che dal III secolo d.c. garantiva scambi tra Oriente e Occidente – la mostra “La via della Seta. Arte e artisti contemporanei dall’Italia” offre uno spaccato della cultura artistica italiana degli ultimi cinquant’anni. Se la Via della Seta ha concesso, nel corso dei secoli, l’incontro tra due mondi, dando vita non solo a scambi commerciali me anche al contatto e al confronto tra popoli e genti, il progetto espositivo creato dalla Fondazione Garuzzo si fonda sulla convinzione che nel presente i linguaggi dell’arte e della cultura – la bellezza, l’ingegno, il pensiero – costituiscano un componente fondamentale per continuare a generare nuovi legami e costruire nuove connessioni.

Gli artisti e i lavori selezionati per la mostra provano a riassumere diversi filoni della cultura figurativa italiana a partire dagli anni ’50 fino alla contemporaneità, unendo forme espressive, generi e generazioni differenti. La pluralità delle proposte compone un mosaico di punti di vista sul mondo, una continua intersezione tra storie, temi e visioni che provano ad abbozzare, pur con tratti imprecisi, una geografia dell’arte del nostro Paese. Tanti artisti italiani contemporanei, grandi maestri insieme talenti straordinari, che in questi anni hanno sostenuto il progetto e creduto nell’idea di portare sull’antica Via della Seta uno spaccato dell’arte contemporanea italiana. 38 opere originali e iconiche, di cui 8 della Collezione Farnesina, uno dei preziosi gioielli italiani.


 

Nel luglio del 2021 la mostra è partita da Kiev in Ucraina, una città che si può definire una delle porte tra Europa e Oriente, all’epoca un paese vivace ma soprattutto in pace. Il debutto proprio nella capitale, al Kyiv History Museum, che ormai da più di un anno vive un’eterna guerra nel cuore della nostra Europa. Poi il progetto è volato in Turchia, approdando ad Ankara, al CerModern Arts Center, con un grande successo di pubblico, in un paese che ama l’arte e il nostro paese. Senza ulteriori fermate la mostra ha proseguito il suo viaggio verso l’History Museum di Tbilisi, in Georgia, un crocevia di stili e culture, un paese in eterno fermento, per poi approdare in uno dei luoghi più simbolici e noti dell’antica via della seta, nella terra di Tamerlano e della sua città d’oro: l’Uzbekistan. A Tashkent il progetto è stato esposto all’NBUFine Arts Gallery of Uzbekistan, il principale spazio espositivo della capitale dedicato all’arte contemporanea. Al successo di pubblico e di critica hanno contribuito le grandi collaborazioni tra le istituzioni locali e la rete diplomatica italiana, con un grande lavoro di squadra, rallentato solo dalle contingenze dettate dalla pandemia.


 

Proprio come accadeva alle carovane in sosta nei caravanserragli, anche la mostra è stata costretta a una lunga tappa forzata, a causa dell’emergenza sanitaria in Cina. Bloccata nella capitale uzbeka, è stato solo grazie alla pazienza, alla determinazione nel voler condurre a termine il progetto e al grande sostegno del MAECI se nel 2023 si è reso possibile concludere la circuitazione con le tre tappe cinesi.

 

Con la mostra accompagnata da seminari, visite guidate e conferenze è stata raccontata non l’arte già conosciuta del passato, ma le rotte e i percorsi più recenti dell’arte contemporanea, un’eccellenza italiana che rende unico il nostro paese e sempre all’avanguardia, in continua ricerca. Ogni tappa ha editato un catalogo dedicato, nella lingua del paese ospitante, un altro segno necessario e tangibile di incontro e condivisione.


 

Gli artisti in Mostra: Carla Accardi, Marisa Albanese, Yuri Ancarani, Francesco Arena, Enrico Baj, Gabriele Basilico, Bianco-Valente, Alighiero Boetti, Diego Cibelli, Gianni Dessì, Pamela Diamante, Flavio Favelli, Eugenio Giliberti, Paolo Grassino, Emilio Isgrò, Mimmo Jodice, Francesco Jodice, Jannis Kounellis, Maria Lai, Luigi Mainolfi, Domenico Antonio Mancini, Umberto Manzo, Masbedo, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Nino Migliori, Nunzio, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Perino&Vele, Michelangelo Pistoletto, Tamara Repetto, Pietro Ruffo, Ettore Spalletti, The Cool Couple, Eugenio Tibaldi, Fabio Viale.


 

Il progetto, ideato dalla Fondazione Garuzzo e curato da Angela Tecce, è realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme alla rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura, e gode del patrocinio del Ministero della Cultura.