Jannis Kounellis
Biografia
(Pireo, 1936 – Roma 2017) Artista greco naturalizzato italiano è stato tra i maggiori esponenti dell'"Arte Povera". Nel 1956 si trasferisce a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, e nel 1960 espone alla galleria "La Tartaruga" presentando la serie pittorica degli Alfabeti. Esprime da subito l’esigenza di comunicare con un personale codice artistico, dipingendo segni tipografici che emergono su tele chiare, alludendo alla frammentazione del linguaggio urbano. Dal 1967 ha inizio la produzione di opere in cui utilizza materiali poveri come carbone, sacchi e animali vivi. Celebre è l’installazione, nel 1969 alla Galleria l’Attico di Roma, di dodici cavalli, esemplificativa della volontà di coinvolgere lo spazio e la collettività, elementi costanti anche in altri lavori, nei quali sono aggiunti a volte musicisti, ballerine o l'invito a utilizzare il senso dell'olfatto. Nel 1972 Kounellis partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Il fuoco, la combustione e i suoi residui sono elementi spesso presenti nei suoi lavori. La foglia d’oro in contrasto con gli indumenti scuri appesi all’attaccapanni è, invece, utilizzata nel 1975 per ricoprire le pareti della Galleria Lucio Amelio a Napoli nell'installazione Senza titolo (Tragedia civile). Dagli anni ’80 porta avanti con coerenza il suo messaggio artistico e realizza grandi installazioni in Italia e all’estero. Ha esposto in tutto il mondo e le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni museali. Nel 2019 la Fondazione Prada di Venezia ha ospitato la prima retrospettiva dedicata all’artista dopo la sua scomparsa.
(Pireo, 1936 – Roma 2017) Artista greco naturalizzato italiano è stato tra i maggiori esponenti dell'"Arte Povera". Nel 1956 si trasferisce a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, e nel 1960 espone alla galleria "La Tartaruga" presentando la serie pittorica degli Alfabeti. Esprime da subito l’esigenza di comunicare con un personale codice artistico, dipingendo segni tipografici che emergono su tele chiare, alludendo alla frammentazione del linguaggio urbano. Dal 1967 ha inizio la produzione di opere in cui utilizza materiali poveri come carbone, sacchi e animali vivi. Celebre è l’installazione, nel 1969 alla Galleria l’Attico di Roma, di dodici cavalli, esemplificativa della volontà di coinvolgere lo spazio e la collettività, elementi costanti anche in altri lavori, nei quali sono aggiunti a volte musicisti, ballerine o l'invito a utilizzare il senso dell'olfatto. Nel 1972 Kounellis partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Il fuoco, la combustione e i suoi residui sono elementi spesso presenti nei suoi lavori. La foglia d’oro in contrasto con gli indumenti scuri appesi all’attaccapanni è, invece, utilizzata nel 1975 per ricoprire le pareti della Galleria Lucio Amelio a Napoli nell'installazione Senza titolo (Tragedia civile). Dagli anni ’80 porta avanti con coerenza il suo messaggio artistico e realizza grandi installazioni in Italia e all’estero. Ha esposto in tutto il mondo e le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni museali. Nel 2019 la Fondazione Prada di Venezia ha ospitato la prima retrospettiva dedicata all’artista dopo la sua scomparsa.