Botto & Bruno
Biografia
Gianfranco Botto (1963) e Roberta Bruno (1966), in arte Botto & Bruno, coppia torinese nella vita e nell’arte sono un duo artistico che fin dai primi anni ’90 si esprime soprattutto attraverso la fotografia, il disegno, i video e le installazioni. Nati e cresciuti entrambi in quartieri periferici, grazie alla loro cultura sofisticata, hanno saputo trattare la marginalità come un tema culturale su cui intervenire per sondarlo in tutti i suoi risvolti. Famose e inconfondibili le loro visioni di periferie urbane dai cieli cupi, caratterizzate da edifici dismessi e luoghi degradati, in cui la presenza umana ha conquistato un suo spazio a fatica in questi luoghi privati della loro identità, e dove nessuna fisionomia è riconoscibile. I due artisti si avvalgono principalmente della macchina fotografica come mezzo d’investigazione: scattano moltissime immagini delle periferie urbane, della loro città e dei luoghi dove vanno ad esporre, o di dovunque gli capiti di recarsi. | Con Fondazione Garuzzo hanno esposto in "Natura e Metamorfosi", "NA.TO 2013", "The One minutes 2013", "Visioni contemporanee nella Certosa", "Visioni contemporanee Milano", "Visioni contemporanee Shanghai", "Evidence. A New State of Art", e "Il Tempo della Comunanza". Sono presenti nell’Esposizione e Collezione Permanente alla Castiglia di Saluzzo.
Gianfranco Botto (1963) e Roberta Bruno (1966), in arte Botto & Bruno, coppia torinese nella vita e nell’arte sono un duo artistico che fin dai primi anni ’90 si esprime soprattutto attraverso la fotografia, il disegno, i video e le installazioni. Nati e cresciuti entrambi in quartieri periferici, grazie alla loro cultura sofisticata, hanno saputo trattare la marginalità come un tema culturale su cui intervenire per sondarlo in tutti i suoi risvolti. Famose e inconfondibili le loro visioni di periferie urbane dai cieli cupi, caratterizzate da edifici dismessi e luoghi degradati, in cui la presenza umana ha conquistato un suo spazio a fatica in questi luoghi privati della loro identità, e dove nessuna fisionomia è riconoscibile. I due artisti si avvalgono principalmente della macchina fotografica come mezzo d’investigazione: scattano moltissime immagini delle periferie urbane, della loro città e dei luoghi dove vanno ad esporre, o di dovunque gli capiti di recarsi. | Con Fondazione Garuzzo hanno esposto in "Natura e Metamorfosi", "NA.TO 2013", "The One minutes 2013", "Visioni contemporanee nella Certosa", "Visioni contemporanee Milano", "Visioni contemporanee Shanghai", "Evidence. A New State of Art", e "Il Tempo della Comunanza". Sono presenti nell’Esposizione e Collezione Permanente alla Castiglia di Saluzzo.